Posts From November, 2016

Open Innovation Club

La prima riunione in presenza dopo due anni di sosta per la pandemia
Open Innovation Club

Si è tenuta presso l’Innovation Hub di Gruppo Ferrovie dello Stato Italiane di Roma la prima riunione in presenza, dopo due anni di sosta per la pandemia, dell’Open Innovation Club: il chapter, riservato a soggetti di classe Corporate nell’associazione Roma Startup e coordinato dal membro del consiglio direttivo ing. Luca Ruggeri, raggruppa periodicamente i responsabili dei team di innovazione delle maggiori aziende Italiane e delle big tech operanti in Italia per confronti a porte chiuse e con accordo di riservatezza. Nell’Open Innovation Club si condividono esperienze positive e negative, metodologie adottate, problematiche ed obiettivi comuni, facilitando collaborazioni in un clima colloquiale.

I membri attuali dell’Open Innovation Club oltre all'ospite di questo incontro Gruppo FSI sono (in ordine alfabetico): Acea, Cisco, Enel Startup, Eni, Fondazione E. Amaldi, Google, Net Insurance, RDS Radio Dimensione Suono, Terna SpA, TIM WCAP, a cui si sono uniti come osservatori in questo appuntamento rappresentanti di Atlantia, AVIO, Linkem, Sogei.

“Siamo lieti di far ripartire i momenti di incontro del chapter”, spiega Gianmarco Carnovale, Presidente di Roma Startup “questi meeting sono delle importanti occasioni di arricchimento culturale tra soggetti che, confrontandosi sotto la condizione di riservatezza 'Chatham House Rule', sono in grado di accelerare il percorso di adozione delle migliori pratiche apprendendole direttamente dai loro colleghi, migliorando la propria efficacia nel perseguire gli scopi aziendali e contemporaneamente incrementando l’impatto positivo che possono avere sull’ecosistema nazionale".

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L’ecosistema dell’innovazione Italiano unito per accelerare la crescita delle startup e la competitività dell’Italia

L’ecosistema dell’innovazione Italiano unito per accelerare la crescita delle startup e la competitività dell’Italia

L’ecosistema dell’innovazione Italiano unito per accelerare la crescita delle startup e la competitività dell’Italia
Sette associazioni della filiera presentano un manifesto con proposte di intervento per il completamento e miglioramento della normativa Startup
Quattro le aree oggetto di proposte: talenti, capitali, semplificazioni ed exit

23 novembre 2016 – Si presentano per la prima volta insieme, sollecitando un’azione di sistema, le associazioni che rappresentano le differenti anime della filiera del sostegno e del finanziamento alle startup: AIFI, APSTI, Endeavor, IBAN, Italia Startup, PNICube, Roma Startup. Le 7 associazioni si sono coordinate per promuovere un manifesto unitariocon proposte concrete che possono far realizzare al nostro paese un ulteriore balzo in avanti nell’adozione di strumenti utili a favorire l’innovazione e la capacità di attrarre talenti e capitali per recuperare il gap nello sviluppo d’imprese, nella creazione di posti di lavoro qualificati e nella creazione di valore diffuso. Dopo il decreto Crescita 2.0 del 2012, che ha avuto il pregio di rendere il mercato e gli operatori sensibili verso i temi dell’innovazione, del trasferimento tecnologico e degli investimenti in startup innovative, le firmatarie del documento ritengono che sia giunto il momento di affrontare la “manutenzione evolutiva” di questi interventi. Il manifesto contiene indicazioni puntuali per consolidare le iniziative legislative già in essere, in coerenza con alcuni provvedimenti contenuti nel Piano Industria 4.0, in parte avviati con la legge di Stabilità, e portare l’Italia a misurarsi in modo concorrenziale con le economie nazionali ad essa più similari.
Le aree che sono state individuate sono quattro: talenti, capitali, semplificazioni ed exit.
L’area “talenti” si rivolge al perfezionamento del sistema dei visti e agli interventi che facilitano la contaminazione tra mondo della ricerca ed esperienza nella creazione di impresa come, ad esempio, la tutela del posto di lavoro per i ricercatori che decidono di avviare una startup.
L’area “capitali” riguarda il potenziamento degli incentivi fiscali esistenti, in termini di incisività e di durata, così da moltiplicare in modo sensibile le fonti di capitale di rischio a favore delle neo imprese, nonché la richiesta di maggiore flessibilità del contesto regolamentare, soprattutto per gli schemi di investimento che si rivolgono ai progetti in fase preseed e seed, oggi sottoposti a rigidità normative che li rendono non sostenibili.
L’area “semplificazione” identifica la necessità di portare a zero gli oneri in fase di “tentativo di impresa”, per esempio strutturando un regime alternativo che – al di sotto di una soglia di fatturato annuo o patrimonializzazione – esenti da adempimenti invece necessari quando si passa ad una fase di vita meno precaria dell’impresa. Per quanto attiene la realtà degli incubatori di impresa, molto varia e diversificata, si propone sia di segmentarne le tipologie che di individuare delle best practice, che dovrebbero essere riconosciute a livello nazionale, per rilanciare questi soggetti come strumenti di sviluppo economico.
L’area “exit” si focalizza su un incentivo fiscale utile a innescare circoli virtuosi di crescita, rendendo le startup appetibili per ulteriori round di finanziamento o per acquisizione da parte di grandi aziende. Questo approccio consente anche di mantenere in Italia le tecnologie e le menti imprenditoriali che oggi tendono a trasferirsi.
Certe della necessità e della assoluta strategicità di rafforzare la competitività del paese su questa filiera, le associazioni restano aperte al confronto sia con le istituzioni sia con il mercato.

Contatti stampa:
AIFI: Annalisa Caccavale (a.caccavale@aifi.it)
APSTI: Chiara Mariani (segreteria@apsti.it) e Emanuela Donetti (emanuela.donetti@gmail.com)
Endeavor: Mattia Zanetti (mattiaz@nowpr.it) e Sara Di Betta (sarad@nowpr.it)
IBAN: Daniele Occhi (d.occhi@bemedia.it)
Italia Startup: Sara Antonelli (sara@mirandola.net)
PNICube: Valentina Parenti (vparenti@valentinacommunication.net)
Roma Startup: press@romastartup.it